Programma EYE, imparare all’estero a fare impresa

Il principio base è più o meno lo stesso di un’altra celebre iniziativa europea, l’Erasmus. In questo caso, però, protagonisti del progetto di scambio internazionale non sono gli studenti, ma giovani imprenditori.
Nome del programma è, infatti, EYE, acronimo che sta per Erasmus for young entrepreneurs, Erasmus per giovani imprenditori, appunto. In “regia” la DG (Direzione generale) Entreprise&Industry della Commissione Europea.
Chi sono i giovani imprenditori? Nella categoria sono compresi sia aspiranti imprenditori, ossia giovani intenzionati a creare un’impresa e che hanno già elaborato un business plan, sia nuovi imprenditori, cioè chi ha costituito un’azienda negli ultimi tre anni. Il progetto mette in atto essenzialmente scambi internazionali tra giovani imprenditori e manager già affermati, a capo di piccole e media imprese europee.
A fare da tramite tra la Commissione Europea e i candidati al progetto sono organismi intermediari, che gestiscono e valutano le candidature, e assegnano i posti disponibili. Tra queste Aster, che rientra nel network di Open Eye, a cui fanno capo organismi intermediari di vari paesi d’Europa.

Ledi Halilaj
, referente operativa di Aster, ci ha spiegato il funzionamento del progetto e come fare per inviare le candidature.
Ogni giovane imprenditore che intende andare all’estero si rivolge a un organismo intermediario, indicando il periodo di tempo che desidera trascorrere fuori.
A quel punto, deve compilare un modulo di partecipazione, scaricabile dal sito del progetto, allegando CV e lettera motivazionale, il proprio business plan, certificati relativi a corsi e seminari sull’imprenditorialità e portofolio europea delle lingue.
Nel giro di due, tre settimane l’organismo esprime la sua valutazione e, in caso di esito positivo, la candidatura viene resa pubblica sul database della Commissione Europea.
Va sottolineato che non c’è una scadenza per la presentazione delle candidature: “un giovane imprenditore non ha un termine se non quello certo di aprile 2015, mese in cui si concluderanno le attività del V ciclo del progetto”, spiega la Halilaj.
Sulla base delle disponibilità e delle preferenze indicate, l’organismo si attiva per lo scambio tra i manager ospitanti e i giovani imprenditori, che ricevono un rimborso spese mensile, variabile a seconda del paese di destinazione.
Si parte, ad esempio, dai 560 euro di Bulgaria e Romania, per arrivare ai 1.100 della Danimarca.
Gli importi dei rimborsi sono elencati in una tabella disponibile sul sito del progetto.

Dal 2009, anno di inizio del progetto, a oggi il feedback sembra positivo: gli scambi tra imprenditori giovani e affermati dei Paesi europei sono stati 1.300.
La maggior parte dei giovani imprenditori coinvolti nel programma arriva da Spagna (26%) e Italia (23%).
Nel corso della settimana europea della piccola e media impresa, che si è svolta a Bruxelles nel mese di ottobre, sono stati presentati i risultati di un’indagine condotta nell’ambito del programma: il 93% dei giovani imprenditori e l'86% degli affermati valutano positivamente lo scambio, ritenuto utile allo sviluppo della loro attività, e quasi tutti gli imprenditori con esperienza sono disposti a ospitare un altro esordiente.
Il vantaggio è sicuramente quello di apprendere le dinamiche aziendali di un paese estero per arricchire il proprio bagaglio di competenze in vista della creazione di una nuova realtà imprenditoriale, avendo dalla propria la possibilità di un confronto continuo con chi  vive l’impresa da molto più tempo, seppure in una realtà diversa dall’Italia.

Chiara Del Priore

21 dicembre 2012

Foto di Astagony


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