Il network per trovare lavoro

Le conoscenze non sono raccomandazioni (attraverso le quali una persona offre un posto di lavoro ad un’altra, in cambio di un favore, senza l’esame delle qualità del candidato), bensì un metodo che consente di entrare in contatto diretto con persone con potere di assunzione (con le quali, altrimenti, con più difficoltà si sarebbe potuto interagire) che, poi, utilizzeranno strumenti di selezione che riterranno più idonei.

L’utilizzo delle proprie conoscenze (così come l’allargamento del proprio network) è uno strumento “vincente” (cioè capace di far giungere il candidato a una selezione) per ogni posizione lavorativa. Anche chi, consulente, vuole allargare il proprio mercato, non può rinunciare a fare, con metodo e preparazione, network.

L’utilizzo del proprio network è ancor più logico se si pensa che la maggior parte delle possibilità di impiego è nascosta, cioè non pubblicizzata.

Dovendo definire il network, si potrebbe circoscriverlo all’insieme di tutte le persone con le quali si è in contatto (più o meno periodico): familiari, parenti, amici, conoscenti di varia natura, colleghi di studio o di lavoro, insegnanti, membri di associazioni/organizzazioni alle quali si partecipa, professionisti (medico, dentista, avvocato, …), …

Individuata l’azienda che si vuole contattare e con la quale si desidera affrontare una selezione, è possibile procedere come segue:

-         analizzare il proprio network di conoscenze al fine di individuare un contatto utile che possa introdurre e sollecitare la chiamata alla selezione. Tra i propri contatti c’è qualcuno in grado di consigliare una persona dell’azienda alla quale rivolgersi? Se la risposta è affermativa non bisogna scordarsi, contattando il membro dell’azienda, di fare riferimento al “contatto ponte” (“… il Prof. Rossi mi ha consigliato di rivolgermi a Lei…”);

-         partecipare a fiere di settore, job meeting e career day che vedono la presenza dell’azienda, per maturare la possibilità di presentarsi direttamente ad un responsabile aziendale;

-         se si conosce anche il nome del referente aziendale (oggigiorno facilmente reperibile con l’ausilio di strumenti on line), verificare se all’interno del proprio network appare un elemento in contatto con il referente. Anche in tale frangente non bisogna scordarsi, contattando il responsabile, di citare il “contatto ponte”. In possesso di tale nominativo sarà, poi, anche meno impegnativo rintracciarlo in fiere e saloni dell’orientamento (con la possibilità di approcciarlo fisicamente e, quindi, con la facoltà di mostrare con maggior facilità il proprio entusiasmo e le proprie abilità relazionali).

Il proprio network di conoscenze può essere mobilitato anche senza la preventiva definizione delle aziende “bersaglio”. E’ possibile, tramite un “passaparola”, comunicare alle persone che si conoscono che si è alla ricerca di lavoro, fornendo massima chiarezza sul cosa cercare e sull’aiuto richiesto (è necessario, per non rischiare di perdere tempo o per non frustrare la persona-contatto, tenere sempre aggiornati i propri conoscenti sui progressi della ricerca). Così facendo si ha la possibilità di mobilitare molte persone (che cercheranno al posto nostro) e di non scomodare estranei.

Ricevuti utili riferimenti è possibile:

-         lasciare al contatto il compito di presentarci;

-         contattare direttamente la persona che ci è stata menzionata.

E’ bene ricordare che ogni qualvolta si realizza un contatto (fisico o telefonico) con un referente/selezionatore è necessario fornire due forme di “rassicurazione”:

-         si conosce non sommariamente l’azienda (per fornire reale sensazione di interesse);

-         si conosce la professione che si vuole intraprendere (mansionario, competenze richieste, carriera, …).

Gianni Solfrini

9 settembre 2011

Foto di Luc Legay


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