Nasce a Roma il primo corso di laurea in Cybersecurity

All'Università La Sapienza di Roma hanno sempre uno sguardo proteso verso il futuro. Tra le iniziative rivolte ai giovani (come inFORMIAMOCI, solo per citarne una) e quelle incentrate sull'imprenditorialità, nel tentativo di ricucire lo strappo tra giovani e mondo del lavoro, nasce la prima laurea magistrale in cybersecurity. Lo ha annunciato il vicedirettore del CIS-Sapienza Luigi Vincenzo Mancini nel corso dell'evento di presentazione dell'Italian Cybersecurity Report 2016 realizzato dal centro di ricerca di Cyber intelligence and information security della Sapienza e dal Laboratorio nazionale di Cyber security.

Perché? 1 milione di posti di lavoro in cybersecurity, che diventeranno 6 milioni entro il 2019. Questi i numeri forniti da Mancini che sottolinea l'insufficienza del "numero di esperti a livello mondiale, molti dei quali sono autodidatti", e la mancanza di una classe dirigenziale.

Il corso di studi, quindi, nasce proprio per colmare questo vuoto formativo e propone agli studenti due anni di formazione in lingua inglese, con l'obiettivo di creare tecnici contaminati con competenze di tipo economico, giuridico e gestionale. Tra questi il Chief Security Officer, cioè una figura in grado di capire le finalità degli attaccanti, e individuare i veri obiettivi degli hacker e le tecniche di attacco, per sviluppare poi le tecniche di difesa.

Per formare queste figure professionali è previsto l'inserimento di insegnamenti completamente nuovi, come ethical hacking, malware analysis and incident forensics, security governance.

Il corso di laurea, che sarà sempre più aperto e ricettivo rispetto alla matrice multidisciplinare, sarà attivo a partire da Ottobre 2017 e, in base alle previsioni, i primi laureati dovrebbero uscire a Luglio 2019.

Federica Colucci


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