Nepotismo. Un problema non solo italiano…

NepotismoParental recruiting e/o job property. Due facce della stessa medaglia. E se gli inglesi adottano addirittura due varianti per descrivere questa scellerata pratica che si annida nel mondo del lavoro; i francesi, invece, che definiscono il passaggio di testimone professionale padre-figlio / zio-nipote con la quasi italiana népotisme, sono proprio in questi giorni, loro malgrado, testimoni di un caso del genere. Protagonisti: un ministro, due figlie ancora minorenni e ovviamente i media.

Il ministro dell'Interno francese, Bruno Le Roux è, infatti, stato convocato dal premier Bernard Cazeneuve per rispondere delle notizie diffuse da una trasmissione di TF1, «Quotidien», secondo cui avrebbe impiegato come sue assistenti parlamentari le figlie di 15 e 16 anni.
Le due ragazze avrebbero cominciato a lavorare per il padre in Parlamento quando erano ancora al liceo con contratti a termine durante le vacanze scolastiche, come ha confermato lo stesso Le Roux. In particolare, in due periodi le figlie avrebbero occupato un posto di assistente parlamentare una mentre frequentava un corso preparatorio per l'università, l'altra mentre faceva uno stage in Belgio. Il ministro ha spiegato, ai responsabili della trasmissione, che si trattava di «lavori estivi», utili per il curriculum. Secondo il «Quotidien», le due ragazze hanno accumulato rispettivamente 14 e 10 contratti, per una somma totale di 55.000 euro.

L'ESPRESSO nel 2011 denunciava senza mezzi termini la pratica diffusissima in Italia asserendo tra l'altro: «In Italia dalle Poste alle Ferrovie o alle banche private, come Intesa San Paolo e Popolare di Milano, i figli spesso scavalcano le trafile e passano avanti. Anche uno come Sergio Marchionne, da sempre "a parole" primo ambasciatore della meritocrazia nel luogo di lavoro, ha permesso che nella sua Fiat fino al 2006 ci fossero 636 borse di studio per figli di dipendenti “finalizzate all’assunsuzione”. La pratica del posto di proprietà affonda forse proprio nel nostro DNA: il 43% dei padri ingegneri ha un figlio (maschio) laureato in ingegneria. Lo stesso avviene tra i laurerati in economia e medicina: rispettivamente il 32% e il 31% hanno il padre già laureato in economia o in medicina. Ecco, l’Italia imbalsamata dalle logiche di casta e dai baronati si rafforza anche da queste considerazioni.»

Poi, sapere che certe malsane logiche sono bene strutturate anche fuori dal confine nazionale, pone tanti interrogativi, e un'unica certezza: sarebbe il caso di iniziare a vietare la tanto diffusa "pratica dell'imbalsamazione"... 

Federica Colucci


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