I giovani guadagnano troppo poco

I giovani italiani guadagnano troppo poco rispetto a un lavoratore con più anni di esperienza. È uno dei dati più interessanti emersi dall’ultimo convegno dei giovani di Confindustria, che si è tenuto di recente a Santa Margherita Ligure.

Nel corso dell’evento è stata, infatti, presentata una ricerca, che analizza il rapporto degli under 35 con il mondo del lavoro. Lo stipendio di un giovane ha una differenza del 29% rispetto a quello di un 65enne, cifra che addirittura sale al 92% se si prendono in considerazione i lavoratori laureati. Una delle ragioni principali è il fatto che l’aumento salariale è legato all’anzianità di servizio e non ai meriti, fattore che spiega un gap così elevato. Per un giovane, poi, è difficile, se non impossibile, arrivare a posizioni di vertice. Entrambi i dati, come ha evidenziato l’associazione dei giovani imprenditori, sono lo specchio di una società familistica, dove la meritocrazia non sembra essere un valore da tenere in considerazione.

Quanto guadagna un under 35? Il salario medio è, per un uomo, di 1.132 euro, che scendono a mille nel caso delle donne. Ma già riuscire ad arrivare a un lavoro, e, di conseguenza, a uno stipendio, può essere considerato un traguardo: un ragazzo italiano di 25 anni, ad esempio, ha il 25% di probabilità di trovare un lavoro, rispetto al 35% di un tedesco e al 45% di un lavoratore che vive in Gran Bretagna. E, allo stesso tempo, è difficile anche mantenerlo: una ricerca Ilo, ripresa dal nostro magazine alcuni mesi fa, evidenziava un rischio per i giovani di restare senza lavoro superiore di quattro volte rispetto a un adulto. Pericolo collegato anche alla precarietà delle posizioni lavorative, occupate il più delle volte proprio da un lavoratore neoassunto o con pochi anni di esperienza.

Dati che confermano lo scenario negativo che stiamo vivendo e che risultano ancora più significativi anche alla luce dei dati OCSE: innanzitutto i giovani sono in diminuzione, rispetto, ad esempio, a vent’anni fa. Sono pochi anche i laureati: 20 su 100 sono i laureati della fascia 25/34 anni, rispetto a una media OCSE del 37. Nonostante, tutto, però, l’accesso e la presenza sul mercato continuano a essere difficili. Il presidente dei giovani imprenditori Jacopo Morelli ha ovviamente auspicato la necessità di investire più risorse sulle giovani generazioni, per concedergli "strumenti di partenza" e "stimolare la creazione d'impresa".

Chiara Del Priore

29 giugno 2012


Foto di LuigiMengato


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