Straniero in terra straniera

A conferma di quanto la rete incentivi le relazioni muovendosi sulla sottile linea rossa delle passioni comuni, ecco la testimonianza di un ragazzo tedesco appassionato di employer branding, recruiting advertising e web 2.0, che ha scelto l'Italia per uno stage professionale. E intanto ha aperto un blog professionale di tutto rispetto..

- Dalla tua esperienza in Italia stai riscontrando diversità nell'ambiente lavorativo rispetto a quello tedesco?

Posso riportare una prima impressione, in quanto sono arrivato a Torino solo dall'inizio di marzo. In Italia sono fondamentali le relazioni e la comunicazione con i colleghi. Le persone sembrano molto aperte e rilassate. Tutto può essere risolto a voce.
In Germania la comunicazione aziendale è più strutturata e orientata agli obiettivi, che orientata alle singole persone.

- Secondo la tua esperienza, quali sono i parametri per definire chi tra i ragazzi è un potenziale "best-fit-talent"?

Il fattore più riconosciuto è l'esperienza acquisita durante gli stage. È prassi comune sostenerne almeno 2 o 3 mentre si è ancora iscritti all'università. Oltre a questo, un ottimo livello di inglese e un'esperienza all'estero, che deve risultare almeno di 6 mesi, o per uno stage professionale.
Ultimamente sta acquisendo importanza la presenza sui professional network, in particolare LinkedIn, Viadeo e Xing.

- Per i ragazzi italiani i fattori d'attrazione che portano a scegliere un'azienda anziché un'altra sono: la solidità del datore di lavoro, un ambiente stimolante e la possibilità di fare carriera. Dalla tua esperienza quali indicheresti come fattori-chiave per i tuoi connazionali?

In linea generale, le realtà più attrattive per i giovani tedeschi sono quelle che possono vantare: la creazione di prodotti concreti e attrattivi (ad es. l'industria automobilistica), un forte brand, e una forte reputazione.

- Cosa pensi dei recruiters che cercano e valutano i candidati su Facebook? La vedi più come un'opportunità o come l'invasione di uno spazio privato?

In Germania si è accesa una forte discussione riguardo la sicurezza dei dati personali: sia gli studenti che i recruiters aziendali percepiscono Facebook più come uno spazio privato. È persino proibito dalla legge visionare profili su questa piattaforma, mentre è legittimato sui professional networks.
Tuttavia, questo non ha impedito alle aziende di costruire delle pagine career su Facebook per permettere ai visitatori di conoscere la loro offerta e le opportunità come potenziale luogo di lavoro e questa può rivelarsi un'opportunità di dialogo per candidati ed aziende.
Ma quando i recruiters devono cercare i candidati, è la presenza sui professional network che può fare la differenza.

- Cosa ne pensi del consiglio di alcuni esperti che suggeriscono la creazione di un profilo personale e uno professionale, con post, connessioni, immagini e applicazioni distinte?

A mio parere, dipende da come vuoi essere percepito. Sicuramente la via più semplice è quella di creare un profilo a parte su un professional network, in modo che non ci si debba preoccupare delle conseguenze ogni volta che si posta un messaggio privato su un classico social network.
Ma è anche possibile aggiungere nuovi amici in Facebook, creando delle liste customizzate con accessi alla privacy differenti in base alle mie esigenze. quello che suggerisco è di ottimizzare le impostazioni della privacy sui social network e scegliere un'unica immagine, non "problematica" (ad es. la classica immagine di quando sei ubriaco). In questo modo è possibile confrontarsi con pagine professionali e career pages senza il timore di incappare in conseguenze negative.

- Strutture e strumenti di orientamento che raccomanderesti a un amico italiano in cerca di un'esperienza professionale in Germania?

Le migliori sono quelle che integrano pagine career con i portali di lavoro e i social media, come praktikum.info, stepstone.de e monster.de.
Inoltre, perché non fare leva sul proprio personal network? Conosci degli studenti tedeschi che possono aiutarti, o qualcuno che li conosce? Cercali attraverso social e professional network.
E ancora, Hai mai pensato di utilizzare o entrare a far parte di organizzazioni studentesche internazionali quali AIESEC?
La conoscenza della lingua tedesca non è obbligatoria per uno stage. Specialmente in aziende internazionali è possibile parlare inglese in qualsiasi circostanza.

Giulio Xhaet

5 maggio 2011


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