Una tesi contro la tortura

Un premio da 3.500 euro per le tesi relative all'abolizione della pena di morte e ad analisi e riflessioni sul tema della tortura e dei trattamenti crudeli, inumani e degradanti contro gli essere umani nella nostra era. È fissato al 30 giugno 2017 il termine per concorrere al premio di laurea, istituito nel 2010 e  bandito da Acat Italia, associazione ecumenico cristiana che opera dal 1983 contro la tortura e la pena di morte.

Obiettivo del premio, si legge nel bando, “incoraggiare i giovani ad approfondire le problematiche emergenti dal fenomeno della tortura nelle sue varie manifestazioni e dalla applicazione della pena capitale ed a prendere coscienza della loro gravità e dell’importanza di impegnarsi per eliminare la tortura e la pena di morte dal mondo.

Il premio è destinato alla migliore tesi di laurea triennale o specialistica su questi temi discussa nell'anno accademico 2015-2016 presso qualsiasi università italiana e presso università pontificie che rilascino lauree riconosciute in Italia. Per concorrere è necessario inviare entro la scadenza indicata una copia cartacea e una su supporto informatico della tesi, una sintesi dell'elaborato non superiore alle due cartelle, una copia ufficiale del certificato di laurea, una lettera di accompagnamento firmata dal relatore della tesi e i propri dati (nome, cognome, indirizzo, telefono ed email). Tutta la documentazione va spedita alla sede di Acat Italia, in via della Traspontina 15, 00193 Roma.

Il migliore elaborato sarà scelto da una commissione esaminatrice nominata da Acat Italia. Alla base dell’azione di Acat c’è l’Articolo 5 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948: “nessuno sarà sottoposto a tortura, né a pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti”. 

Chiara Del Priore
29 dicembre 2016

Foto: Google immagini (creative commons)


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