Le tematiche del lean management sono in circolazione da almeno trent’anni, ma ancora pochi ne conoscono l’impatto sulle aziende italiane, ad esempio la loro diffusione in Veneto è relativamente recente e circa il 70% delle imprese applica il pensiero snello da meno di dieci anni. Per questo motivo CUOA Business School ha avviato un Osservatorio Lean in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Padova, coordinato dal prof. Andrea Furlan (ordinario di economia e gestione delle imprese), per analizzare il grado di implementazione e sviluppo del lean sulle imprese manifatturiere del territorio.
Il campione della ricerca promossa dall’Osservatorio Lean del CUOA, che con il suo Lean Center è punto di riferimento riconosciuto a livello nazionale per le sue attività di formazione, informazione e sensibilizzazione sui temi del Lean Thinking, è costituito da imprese che operano all’interno del territorio veneto e prende in esame quante e quali tipologie di aziende adottano le tecniche lean, quali sono gli strumenti utilizzati, qual è l’ambito di applicazione del pensiero snello e la sua correlazione con i risultati economico-finanziari ottenuti.
L’indagine, prima tappa di un percorso più lungo, ha coinvolto 151 aziende manifatturiere venete, da cui sono state escluse le micro-imprese. Il campione è rappresentativo - dal punto di vista geografico, di composizione industriale e dimensionale - del sistema manifatturiero veneto. La performance economico-finanziarie in termini di tasso medio annuo di crescita del fatturato, EBITDA e rapporto di indebitamento del campione (anni 2014-2016) è in linea con le stesse performance dell’intero comparto industriale veneto. Il 57% delle imprese del campione applica tecniche lean e, confrontando i dati di performance, non si evincono differenze significative tra le imprese che fanno e non fanno lean - il 4% contro il 3% per il tasso annuo medio di crescita, l’11% contro 10% per l’EBITDA e il 61% contro il 60% per il tasso di indebitamento. Sembrerebbe quindi che le tecniche lean non abbiano un impatto sulle performance economico finanziarie. Tuttavia, isolando le 24 imprese Top – con una crescita annua maggiore del 7%, un EBITDA maggiore del 10% e un tasso di indebitamento inferiore all’80% - si scopre che ben 21, il 90% circa, applicano tecniche lean.
“Confrontando le aziende “Top Lean” con le imprese “lean, ma non Top” emerge che le prime applicano in modo più diffuso il pensiero snello e in più aree aziendali – spiega Andrea Furlan - non solo in produzione ma anche in amministrazione e controllo, IT e commerciale; inoltre le Top Lean hanno assorbito maggiormente la filosofia del pensiero snello, contaminando anche lo stile di management e di leadership”.
Il Lean Center di CUOA Business School si impegna, da più di dieci anni, nella diffusione e affermazione della “cultura del pensiero snello”.
Fiore all’occhiello della business school è il Master in Lean Management, percorso unico in Italia, che offre l’opportunità di apprendere e sperimentare l’applicazione di tecniche lean non solo in ambito produttivo, ma anche nella gestione dei servizi e dei processi indiretti aziendali.
Il Lean Center CUOA ogni anno offre l’opportunità di avvicinarsi alla lean con una giornata dedicata, il Lean Day. L’edizione 2018 è prevista per il prossimo 5 ottobre e permetterà di riflettere sulle soluzioni offerte dal lean per creare “allineamento” tra strategia, mercato, processi, tecnologia e persone, con keynote speakers di fama internazionale, Michael Webb, esperto di miglioramento continuo in ambito vendite e marketing, e Nick Katko, esperto di Lean Accounting.
Per informazioni: tel. 0444 333849, leancenter@cuoa.it, www.cuoa.it.