Costantino Savvanidis, Head of International Sales and Geographical Expansion di Britannia Pharmaceuticals Ltd, una società inglese specializzata in neurologia, e Alumnus Master CUOA (si è diplomato nel 2002 al Master in Gestione d’Impresa) ha portato in aula la sua esperienza di quindici anni in importanti multinazionali in Italia e all’estero. Durante il suo intervento ha illustrato le peculiarità dell’healthcare, settore che ha come principale obiettivo quello di prolungare l’aspettativa di vita delle persone e migliorarne la qualità.
La sanità è l’industria più grande al mondo e muove decine di miliardi di euro ogni anno con un fatturato in continuo aumento. Secondo la Word Bank Organisation* nel 2014 circa il 10% degli investimenti globali è stato destinato alla salute, come termine di paragone il 2,3% è stato destinato all’industria delle armi e il 4,4% all’educazione. Si tratta di un comparto in costante sviluppo che si trova ad affrontare diverse sfide: investire in ricerca e nuove competenze per garantire innovazione e sostenibilità e migliorare i servizi offerti alla popolazione. Dal marketing e comunicazione al responsabile della produzione e agli esperti di logistica, sono numerose le figure professionali di cui necessita questo settore e, a differenza da comparti come il tessile o le auto di lusso che sono sviluppate in aree specifiche, è presente capillarmente in tutto il mondo.
“Sono un globetrotter, sono nato in Australia e ho vissuto tra Grecia, Irlanda, Italia e Gran Bretagna, lavorando in aziende piccole e multinazionali ed entrando in contatto con manager che hanno frequentato MBA in tutto il mondo. Credo che i master di CUOA Business School, abbiano una marcia in più rispetto agli altri perché sono legati all’industria del territorio, danno la possibilità di interagire direttamente con i migliori imprenditori nazionali e internazionali e lavorano tanto sulle conoscenze tecniche quanto sulle armi interiori del singolo.- afferma Costantino Savvanidis -. Al CUOA ho conosciuto persone che hanno inventato il concetto di imprenditorialità e sanno cosa vuol dire far impresa, parlo ovviamente dell’industria del Nordest d’Italia e dei suoi manager che hanno lavorato sodo, con passione, e hanno esportato in tutti i Paesi. Poter ricevere lezioni sulla loro mentalità, attitudine e pensiero strategico è stato un vero privilegio - continua Savvanidis -. Il Master CUOA ha influito molto nel mio percorso professionale, da ingegnere che voleva imparare il project management per diventare un responsabile di ricerca e sviluppo alla Samsung sono arrivato a gestire il business internazionale di un’azienda che cura il Parkinson. Non avrei mai pensato di ritrovarmi in un ospedale in Thailandia a parlare con un paziente e la sua famiglia della sua cura. Ognuno di noi ha tantissime ricchezze intellettuali, creative ed emotive dentro di sé e CUOA mi ha aiutato ad esprimerle al meglio”.
L’intervento di Savvanidis ha rappresentato un’occasione di approfondimento sulle competenze richieste per lavorare nell’healthcare e sui percorsi professionali da intraprendere. Sono numerose le opportunità di lavoro offerte dalle multinazionali farmaceutiche di dispositivi medici e biotech, da istituzioni internazionali, enti, autorità ed agenzie sanitarie nazionali e locali, dagli ospedali e dalle aziende assistenziali locali e territoriali, dalle organizzazioni non governative che operano nei Paesi in via di sviluppo e dai centri di ricerca e società di consulenza.
L’industria globale della sanità viaggia veloce e secondo la World Health Organisation** ha portato a raggiungere negli anni grandi risultati: dal 1990 fino al 2010 il tasso di mortalità a causa della tubercolosi è scesa del 41%, tra il 2000 e il 2011 il numero stimato di decessi per morbillo è diminuita del 71% e nel 2011 1,7 milioni di persone sono morte per cause correlate all’AIDS, un quarto in meno rispetto al 2005. In Italia sono impiegati nel settore farmaceutico 63.500 addetti (90% laureati e diplomati), di cui il 43% donne, e altri 66.000 nell’indotto. Si contano 30 miliardi di euro di produzione, il 73% destinato all’export (22 miliardi di euro) e 2,6 miliardi di euro d’investimenti, dei quali 1,4 in Ricerca & Sviluppo. Il 2015 ha confermato la posizione di eccellenza dell’Italia per la produzione farmaceutica nell’Ue: seconda in Europa. Con il 26% della produzione totale e il 19% del mercato. Nel 2015 si è assistito a un incremento determinato da 6.000 nuovi assunti, in aumento di circa il 20% rispetto ai quattro anni precedenti***.
La presenza in aula oggi di Costantino, oltre a dimostrare il legame profondo dei diplomati master CUOA con la scuola, è stata un’occasione preziosa per conoscere un settore strategico, che richiede elevate competenze, compresa la capacità di trattare con delicatezza ogni aspetto, visto l’impatto sulla vita delle persone, e le sue molteplici opportunità. Savvanidis, in aula, ha spronato i giovani allievi master a guardare lontano e a sentirsi cittadini del mondo.
* Fonte: World Bank Organisation
** Fonte: World Health Organisation
***Fonte: Farmindustria