Volontari per le Nazioni Unite

Il Dipartimento per gli affari economici e sociali delle Nazioni Unite in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale presenta un programma di stage rivolto agli studenti laureati magistrali in scienze sociali, economia, management, psicologia, comunicazione o discipline affini e nati entro il 1° gennaio 1986. Ultima data utile per le candidature: 8 novembre 2015.

Bolivia, El Savador, Kenya, Senegal, Sudan e Tunisia i Paesi che a partire dal 1° marzo 2016 ospiteranno risorse a cui sarà riconosciuto un rimborso spese mensile di 1.243 dollari, poco più di 1.100 euro. Per aspirare alla selezione bisogna aver maturato un’esperienza pregressa non superiore ai due anni nell’ambito di altri programmi umanitari, conoscere in modo fluente l’inglese scritto e parlato, saper usare i programmi del pacchetto Office (Word, Excel e Power Point) ed essere in possesso di una spiccata attitudine al problem solving e al lavoro in ambienti multiculturali.

Quanti si riconoscono nel profilo appena tracciato, possono partire con noi alla scoperta delle posizioni offerte dalle Nazioni Unite. Prima di imbarcarsi ricordiamo che è possibile sottoporre la propria candidatura solo dopo essersi registrati al portale delle Nazioni Unite per i giovani volontari, accedendo ad ogni singolo bando.

Il nostro viaggio inizia da Sucre, capitale costituzionale della Bolivia, dove gli stagisti saranno impiegati nell’ambito del progetto “Innovazione delle politiche sociali”. L’obiettivo sarà seguire l’attuazione del programma nazionale per il quinquennio 2013-2017 elaborato per combattere tutte le disparità di genere, sesso, cultura e provenienza geografica.

Spostiamoci a San Salvador, sede del progetto “Sviluppo dell’economia inclusiva”. L’attività quotidiana sarà incentrata sulla pianificazione e la gestione delle attività di riduzione della povertà avviate dal Governo.

Trasvoliamo in Africa, per la precisione a Nairobi, capitale del Kenya. Il progetto “Sviluppo per un’economia sostenibile” richiede un contributo per la cooperazione tra i Paesi della zona sub sahariana e la preparazione di materiale informativo da distribuire a tutta la popolazione affinché si diffonda la conoscenza delle attività in programma.

Dal Kenya ce ne andiamo a Dakar, in Senegal, per il progetto “Assistenza e sostegno alle donne nell’Africa centro-occidentale”. I candidati selezionati per il progetto avranno il compito di eseguire analisi, ricerche e studi su un tema di stringente e drammatica attualità, collaborando all’identificazione di soluzioni che possano dare concrete soluzioni al problema.

Spaziamo da ovest a est e ci trasferiamo in Sudan. A Khartoum, sulle rive del Nilo, sarà possibile seguire il progetto “Sviluppo della coesione sociale e costruzione di un processo di pace attraverso lavori infrastrutturali per la salubrità dell’acqua e la protezione dell’ambiente”. Già dal titolo, quantomeno wertmulleriano, si può facilmente comprendere quanto sia importante per l’ammissione il saper dimostrare conoscenze nell’ambito agricolo e rurale.  Sempre a Khartoum è possibile seguire un altro programma, ovvero “Sicurezza e stabilità”. L’obiettivo è stabilizzare la gestione interna con attività sul campo e il coinvolgimento di partner e finanziatori esterni.

A Tunisi si chiude infine questo breve giro del mondo. Tra le rovine di Cartagine troviamo il progetto “Consegna dei servizi di base”, ideato per sorvegliare e garantire il rispetto dei diritti umani, politici e civili.

Chiara Del Priore
30 ottobre 2015

Foto: Un Volunteer Program


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