I premi di Eni per chi fa ricerca

Ultimi giorni utili per candidarsi all’edizione 2016 dell’Eni Award. Il 20 novembre scade infatti il termine per poter competere all’assegnazione dei prestigiosi riconoscimenti messi in palio dall’azienda italiana, impegnata nelle attività di ricerca, produzione, trasporto e trasformazione di petrolio e gas naturali.

Sono cinque le categorie in cui i ricercatori che hanno intrapreso studi nel settore energetico e ambientale possono cimentarsi. Tre premi saranno assegnati ai vincitori della categoria “Riconoscimenti all’innovazione ENI”; due riconoscimenti saranno consegnati ai vincitori delle sezioni “Nuove frontiere degli idrocarburi” e “Debutto nella ricerca”; un solo titolo sarà infine messo in palio nelle aree “Energie rinnovabili” e “Protezione dell’ambiente”.

Coloro che presenteranno lavori contenenti un elevato grado di innovazione della ricerca, un rimarcabile valore scientifico, cospicue potenzialità di sviluppo, un congruo rapporto tra aspetti tecnologici ed economici e un forte impatto sul sistema energetico, saranno insigniti di una medaglia d’oro appositamente coniata dalla Zecca dello Stato e riceveranno un premio in denaro di 200.000 euro. Fa eccezione la categoria “Debutto nella ricerca” per la quale è stato stanziato un premio di 25.000 euro.

Per potersi candidare è sufficiente compilare l’application form inserendo i propri dati personali, l’oggetto della ricerca e, soprattutto, le referenze. Coloro che potranno presentare l’endorsement di docenti universitari o di autorevoli ricercatori scientifici avranno una maggiore possibilità di puntare al successo finale. All’interno del bando è infatti specificato che le lettere di presentazione costituiscono ulteriore titolo in sede di valutazione (ne possono essere raccolte fino a un massimo di cinque).

Anche nelle modalità di partecipazione è necessario effettuare un distinguo per la sezione “Debutto nella ricerca”. Per concorrere serve un’età non superiore ai 30 anni. Attenzione, non spetta ai candidati compilare il formulario: dovranno essere infatti i professori, i presidi e i rettori di atenei e politecnici a garantire per il candidato.

Chiara Del Priore
4 novembre 2015

Foto: Google immagini 


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