Il laureato italiano non piace

Americana, inglese e tedesca sono le nazionalità più ricercate dalle aziende quando devono tracciare l’identikit del dipendente ideale. Il laureato italiano invece non gode di molta considerazione, piazzandosi solo al sedicesimo posto su venti. E’ il deludente risultato di un sondaggio “Campus 360” - dell’istituto di ricerca Trendence e di Emerging e pubblicato da Panorama - condotto su 2.492 direttori del personale di società internazionali. Si è scoperto ad esempio che le aziende cinesi vorrebbero i giovani americani, mentre le imprese russe ambirebbero ad avere più di ogni altro i britannici come dipendenti.

Perchè negli altri Paesi la considerazione verso il laureato italiano è così bassa? E' forse un giudizio sull'università italiana?

Per l’Italia hanno partecipato ben 111 aziende e quasi tutte di grandi dimensioni. Gli interpellati hanno anche specificato quali sono le cose che cercano di più in un curriculum: ciò che a loro giudizio dà più valore a un profilo è l’esperienza di lavoro durante il periodo di studi che non necessariamente deve essere effettuata all’estero; al secondo posto naturalmente la padronanza dell’inglese e subito dopo la capacità di essere immediatamente operativi.

Le qualità più apprezzate dagli intervistati sono, come prevedibile, la capacità di lavorare in gruppo, la comunicazione e la flessibilità. Stupisce invece di più il quarto posto che si aggiudica l’ambizione.

Raffaella Giuri

16 dicembre 2010

Foto di Brian Lane Winfield Moore


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