È stata approvata pochi giorni fa la delibera della giunta regionale della Toscana per lo stanziamento di 200 assegni di ricerca di durata biennale, per progetti realizzati tra università, centri di ricerca e imprese in settori disciplinari e ambiti strategici per lo sviluppo della Regione.
Gli assegni, dell’importo di 30mila euro annui lordi, per un totale di sei milioni di euro, sono destinati a giovani di età inferiore ai 35 anni, che hanno conseguito un dottorato oppure una laurea specialistica seguita da tre anni di esperienza di ricerca documentata presso università o centri di ricerca e che risultino disoccupati o inoccupati al momento della selezione.
Il bando per la selezione sarà pubblicato entro la fine dell’anno. Il finanziamento dei progetti sarà coperto per metà dalla Regione Toscana e per il restante 50% da università ed enti di ricerca e sviluppo operanti in sul territorio.
Entro sessanta giorni, atenei e enti interessati potranno fare le proprie proposte progettuali, che saranno valutate; il passo successivo sarà la pubblicazione dei bandi da parte delle strutture selezionate.
I settori di applicazione possono essere: scienze della vita, neuroscienze, sistemi di accelerazione della conoscenza, fotonica, nano materiali e nuovi materiali, social innovation, energie rinnovabili e tecnologie ambientali, spazio e aerospazio.
I progetti saranno valutati sulla base di specifici criteri, tra cui l’ampiezza della Rete dei soggetti proponenti, la qualità e coerenza delle proposte e la corrispondenza alle linee di programmazione regionale.
Obiettivo è favorire la sinergia tra università e imprese e indirizzare al mondo del lavoro i ricercatori coinvolti. Il bando rientra nell’iniziativa “Giovani sì”, un pacchetto di iniziative promosse dalla Regione - 334 milioni di euro stanziati per il periodo 2011-2013 – a favore della formazione e dell’inserimento occupazionale dei giovani, negli ambiti tirocini, casa, servizio civile, fare impresa, lavoro, studio e formazione .
Chiara Del Priore
27 dicembre 2011
Foto di letorri
