C’è un laureato Unibo tra i 30 scienziati under 30 più influenti d’Europa

Con in tasca una laurea in medicina all'Università di Bologna, il paleopatologo Francesco Galassi è uno dei ricercatori citati nella speciale classifica compilata dalla rivista Forbes.

La rivista, tra le più autorevoli in fatto di rank e posizionamento negli stessi dei personaggi di spicco, elegge le 30 personalità più influenti nel panorma scientifico europeo. Tra i 30 nomi elencati compare anche quello di Francesco oggi in forze presso l'Istituto di Medicina Evolutiva dell'Università di Zurigo. Galassi, che continua a portare avanti collaboazioni scientifiche con l'Alma Mater, utilizza un approccio clinico per determinare l'antichità di alcune condizioni mediche. E alcuni dei suoi "pazienti" sono personaggi storici come Giulio Cesare e Madame Tussaud.

Galassi, originario di Santarcangelo di Romagna,  è unanimamente considerato un’eccellenza nel proprio settore. Autore di numerosissime pubblicazioni su riviste scientifiche italiane e soprattutto estere, si occupa da anni di paleopatografia, la disciplina che studia le malattie dei grandi personaggi del passato. "Se vogliamo migliorare le diagnosi, dobbiamo conoscere l’evoluzione delle patologie", evidenzia Galassi. Proprio come, in un certo senso e in un’altra epoca, faceva il patologo forlivese “Sua Maesta’ Anatomica” Giovan Battista Morgagni.

Galassi, con i suoi studi e le sue pubblicazioni sta contribuendo a divulgare anche ai non addetti ai lavori una disciplina nuovissima: la paleopatografia. "Questo settore di ricerca indaga l'antichità dei segni e sintomi delle malattie - evidenzia il professore -. La paleopatologia classica, studiando mummie e resti può fornire indizi sugli effetti delle malattie sul corpo umano e, in alcuni casi con le moderne tecniche biomolecolari, e restituirci l'identità degli agenti patogeni che hanno contributo allo stato di malattia dell'individuo oggetto di studio. Essa, tuttavia non è in grado di fornirci informazioni sulla sintomatologia sperimentata dal paziente. Per tentare di ricostruire la presentazione clinica delle malattie secoli, o addirittura, millenni or sono, è pertanto necessario avvalersi di fonti artistiche, storiche, documentarie ed archiviste".

E siamo sicuri che con il suo sguardo proiettato al passato, saprà compiere studi scientifici degni di nota, gesta che faranno balzare l'umanità un passo avanti, al futuro!


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