I segreti per trovare il lavoro che piace

Cambiare atteggiamento E' già molto difficile trovare un lavoro, figuriamoci trovare un lavoro che piace!

Attualmente, l'atteggiamento più saggio per chi è alla ricerca di lavoro, sembrerebbe essere quello di accettare ciò che arriva, senza prendersi il lusso di formulare troppi sogni.

Lo spunto che offro ai lettori che iniziano la propria carriera professionale è, invece, un altro: mai come oggi è importante osare, darsi degli obiettivi, avere una chiara visione della direzione da dare al proprio futuro.

Si esce dall'Università per entrare in un mondo nuovo, con regole sconosciute e molto diverse da quelle dell'ambiente accademico. Sono stati investiti anni nello studio, con l'aspettativa di trovare un lavoro qualificato, e invece… E invece, succede che spesso le offerte di lavoro sono distanti dagli studi appena compiuti, le occupazioni prospettate ripetitive e noiose. Talvolta ci si trova in ambienti in cui le relazioni fra colleghi sono ostili. Su tutto questo pesa, inoltre, la precarietà dei contratti, che porta i giovani a sentirsi in completa balia delle decisioni altrui.
Fondamentale, per sopravvivere a questi momenti difficili, è nutrire la propria autostima e tenere viva la motivazione.
Come? Cambiando atteggiamento rispetto alle prime esperienze professionali. Il suggerimento che offro è quello di vivere i primi anni di lavoro come un'occasione per sviluppare, innanzitutto, competenze personali quali la capacità di gestire l'incertezza e la frustrazione, la capacità di prendere rischi e di darsi motivazione, cercando di sviluppare, inoltre, capacità comunicative, relazionali con persone che occupano posizioni istituzionali.

Sviluppare la leadership personale
In sintesi, la sfida è vivere i primi anni di ricerca professionale come percorso di sviluppo della leadership personale.
Leadership personale significa saper essere in un certo modo. Leader è chi sa prendere su di sé la responsabilità di scegliere quale direzione dare alla propria vita. E' chi sa confrontarsi con le differenze, valorizzando i diversi punti di vista e creando collaborazione. Essere leader significa anche avere il coraggio di rischiare di essere se stessi, per fare la differenza a partire dalla realizzazione della propria unicità.

Il primo passo è riconoscere il proprio talento
Per avere un atteggiamento da leader nella ricerca del tuo lavoro, hai bisogno di conoscere i talenti che possiedi. Infatti, se sai cosa hai da offrire e quali sono le cose in cui ti ritrovi maggiormente, sarà più facile per te dare una giusta direzione alla tua ricerca. La maggior parte di noi non ha un dono naturale decisamente spiccato o una vocazione indiscussa. Per lo più, ognuno di noi manifesta delle propensioni, ha degli interessi. Ma non è sempre facile capire cosa davvero ci piace e in cosa siamo davvero bravi. Quando nei seminari di orientamento chiedo ai partecipanti di narrare il loro talento, tutti sembrano paralizzati. Se fino a qualche minuto prima vi era chi pensava di saper fare bene qualcosa, quando termino la domanda tutti si sentono davvero persi! Ti chiedo, quindi, di compilare tre elenchi. Nel primo, nomina dieci cose in cui ti senti capace; nel secondo, nomina dieci qualità che ti rendono unico; nel terzo, formula dieci desideri che hai per la tua vita. Successivamente, seleziona una risposta per ognuno dei tre elenchi e rappresentali su un foglio con un disegno o un collage.
Attraverso questo esercizio, apparentemente semplice ma in realtà molto potente, avrai la possibilità di riconoscere il tuo valore e di nutrire la tua autostima, facendo al tempo stesso chiarezza sui tuoi obiettivi personali.

La motivazione rispetto al lavoro
Un altro segreto importante, forse il più importante rispetto al modo in cui viviamo la nostra relazione con il lavoro, è il significato che ad esso attribuiamo.
Perché, infatti, vogliamo lavorare? Sappiamo bene che non si tratta solo di guadagnare il denaro necessario a garantirsi un'esistenza dignitosa. Se così fosse, ci si accontenterebbe di qualsiasi opportunità pur di prendere lo stipendio a fine mese. La realtà è che per quasi tutti noi il lavoro è un'occasione preziosa per realizzare la nostra dimensione sociale, collettiva. Nel lavoro ricerchiamo la possibilità di esprimere in modo pieno il nostro essere persone, con dei sogni, dei bisogni di riconoscimento e di espressione creativa. E' importante, quindi, chiedersi: “Che significato ha il lavoro nella mia vita? Qual è la mia motivazione profonda nel ricercare un lavoro? Quali sono i valori che desidero trovare, ma anche portare, nella mia vita professionale?”
Assumersi la responsabilità di queste domande significa anche darsi il diritto di scegliere: non sei solo tu a dover andare bene per un certo lavoro, ma ti devi anche chiedere se quel lavoro va bene per te.
Credetemi, è solo nel momento in cui ci diamo il diritto di scegliere la direzione da dare alla nostra vita sulla base del riconoscimento del nostro talento e dei valori in cui crediamo, che troviamo anche la forza per proporci in modo convincente e assertivo. Provateci, anche se siete scettici! Da perdere non avete nulla, da trovare molto: voi stessi!

Caterina Mengotti è autrice del libro “Come trovare il lavoro che piace. Consigli e tecniche per trovare e riscoprire un lavoro in armonia con se stessi e con gli altri”; Ed. Sonda (2004)
Ideatrice di VisionCoaching®, Il processo di Creazione della Visione Personale.

Caterina Mengotti


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