Due borse di studio in memoria di Massimo D’Antona

Il 20 maggio 1999 un commando delle nuove Brigate Rosse uccide Massimo D’Antona, consulente del ministero del Lavoro e docente di diritto del lavoro presso le università “La Sapienza” di Roma e la Seconda Università di Napoli.
Nell’intento di onorare il ricordo del giuslavorista il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha stipulato lo scorso maggio un protocollo con la onlus che porta il nome di D’Antona. Oggetto: l’istituzione di due borse di studio, ciascuna dell’importo di 4mila euro.

Alla selezione possono partecipare gli autori di tesi di laurea, magistrale o specialistica oppure magistrale a ciclo unico (sono escluse, quindi, le lauree triennali) in diritto del lavoro, discusse tra il primo aprile 2010 e il 31 marzo 2012. Possono candidarsi, invece, per la seconda borsa di studio tutti coloro che hanno discusso tesi di dottorato in diritto del lavoro, sempre nello stesso periodo di tempo. La scadenza per fare domanda è il prossimo 20 giugno.
I lavori saranno esaminati da una commissione scientifica, nominata dal ministero del Lavoro, in accordo con la Fondazione e composta da cinque membri, scelti tra professori universitari, magistrati del lavoro, dirigenti del Ministero ed esperti di comprovata fama in materia di diritto del lavoro. La premiazione dei vincitori si svolgerà nel corso di un convegno sui temi oggetto della selezione, che sarà organizzato dalla Fondazione, in collaborazione con il Ministero.
Tutte le informazioni utili sul concorso saranno pubblicate dalla onlus e dal Ministero sui rispettivi siti.

Per l’omicidio del professore, il 28 giugno 2007 la Corte di Cassazione ha confermato l’ergastolo (già stabilito in Appello) per Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi e Marco Mezzasalma e le pene inflitte in secondo grado agli altri membri delle nuove Br, nell’ambito di un processo iniziato con il rinvio a giudizio di 17 persone. La Lioce era sul luogo del delitto, insieme a Mario Galesi, autore materiale dell’uccisione. Galesi è morto nel 2003 in seguito a un conflitto a fuoco sul treno Roma-Firenze, dove è rimasto coinvolto il sovrintendente di polizia Emanuele Petri, colpito mortalmente dal brigatista e da Nadia Lioce.

Chiara Del Priore

6 giugno 2012


Job Meeting
MAGAZINE
Notizie dal Mondo del Lavoro
Job Meeting
EVENTI
Incontra direttamente le aziende e fai parte della community

Sei un'azienda?