Come ti vedi tra 5 anni: è ancora valida? Tra vecchie e nuove domande durante il colloquio

Si sa, i colloqui di lavoro sono un momento cruciale durante il quale i recruiter cercano di valutare le competenze, l'esperienza e l'adattabilità dei candidati.

Una delle domande più comuni che viene posta è: "Come ti vedi tra 5 anni?", un quesito tradizionalmente utilizzato per valutare l'ambizione e la visione a lungo termine dei candidati. Ma nel contesto professionale odierno, è ancora valida?

In questo articolo, esamineremo se questa domanda ha ancora senso durante i colloqui di lavoro, come rispondere e quali altre domande i recruiter possono porre per ottenere informazioni rilevanti.

L'evoluzione del mondo del lavoro

Negli ultimi anni, il mondo del lavoro è cambiato in modo significativo. I progressi tecnologici, le dinamiche economiche e le mutate aspettative dei lavoratori hanno reso il panorama professionale sempre più imprevedibile e volatile. Le carriere non seguono più percorsi lineari e prevedibili come nel secolo scorso, ma sono caratterizzate da cambiamenti frequenti, flessibilità e nuove emergenti opportunità. Ecco perché in un contesto così fluido, la domanda "Come ti vedi tra 5 anni?" potrebbe sembrare fuori luogo.

Molte professioni o mansioni che esistono oggi potrebbero non esistere più tra cinque anni, mentre nuove opportunità possono emergere improvvisamente. In questo scenario, i più giovani -ma non solo- potrebbero trovarsi ad affrontare un'incertezza significativa riguardo al futuro delle proprie carriere. Pertanto, rispondere a questa domanda può risultare difficile, se non impossibile, poiché le aspettative a lungo termine potrebbero essere instabili o poco chiare.

Sempre più spesso, sono poi proprio le nuove generazioni a rifuggire la retorica del lavoro così come intesa dai propri genitori, diventando protagonisti di un trend mondiale: quello delle dimissioni volontarie.

Se negli Stati Uniti è infatti ormai noto il fenomeno della Great resignation”, in Italia -seppur non della stessa portata- il fenomeno delle dimissioni dal lavoro si fa sempre più spazio. La fotografia più significativa arriva dagli ultimi dati trimestrali sulle comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro: sono oltre 1,6 milioni le dimissioni registrate nei primi nove mesi del 2022, ben il 22% in più rispetto allo stesso periodo del 2021.

Secondo gli osservatori del Ministero del Lavoro, tra le motivazioni di questa scelta vi sono sì maggiore mobilità e opportunità per chi vuole cambiare lavoro dopo la fine della pandemia, ma sempre più forte è altresì il desiderio di un diverso equilibrio tra vita privata e professionale, alimentato dai forti squilibri insiti nel mercato del lavoro stesso.

Quali domande alternative alle tradizionali

Se anche i recruiter sono chiamati ad adattarsi alla realtà mutevole del mondo del lavoro e alle esigenze dei candidati, durante il colloquio potrebbero adottare un approccio più ampio focalizzandosi su domande che mettano in evidenza l'adattabilità, la capacità di apprendimento e la flessibilità dei candidati. Vediamo alcuni esempi:

  • "Quali sono le tue aspirazioni professionali a breve termine?"
  • "Come hai affrontato e superato situazioni impreviste o sfide nel tuo percorso lavorativo?"
  • "Come ti mantieni aggiornato/a sulle nuove tendenze e sviluppi nel tuo campo professionale?"
  • "Descrivi una situazione in cui hai dovuto adattarti a un cambiamento improvviso. Come hai gestito la situazione?"

Rispondere alla domanda "Come ti vedi tra 5 anni?"

Se questa domanda ti viene posta durante un colloquio di lavoro, è importante farsi trovare preparato. Ecco alcuni suggerimenti su come rispondere:

  1. Sii realistico e flessibile: riconosci che il futuro professionale è incerto e sottolinea la tua flessibilità nell'affrontare nuove sfide e opportunità. Richiama l’attenzione sulla tua capacità di adattarti alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro e acquisire nuove competenze.
  2. Mostra la tua voglia di imparare: sottolinea la tua volontà di continuare a imparare, parla di come hai cercato di migliorare le tue competenze nel passato e di come intendi continuare a farlo in futuro.
  3. Parla delle tue ambizioni in termini di sviluppo professionale: condividi i tuoi desideri di crescita e miglioramento nel tuo settore. Focalizzati su come vuoi espandere le tue competenze, assumere nuove responsabilità o raggiungere posizioni di leadership.

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